Page 141 - Marettimo_II^p
P. 141

829

                  Difficile  sarebbe  dll·c  se  le stazioni  di Iber·is  sem.1Jerflorens  nel-
               l'isola  di Zembra,  di  Dianthus n tpicola a  La.mpedusa  e  cou  la  sua
               var.  hennaensis  a  Ze.mbra  ed  a  Capo  Bon  in  Tullisia,  di  Seseli
               Bocconi  a  Lampedusa,  e  di  E1·odiurn  mw·itim;M?n  a  Zcmbra,  si
               sono  tutte realizzate  nel  quaternario,  come  sembra probabile per
               tahnH'.  In  particolare,  segnaliamo  la  grande  rassomiglianza  che
               l'isola  di  Zembra  sembra  avere  con  1\ia.rett.imo,  secondo  la  de-
               scrizione che  CC'  ne dà la Po·rJ'IEit -ALAI'E'riTJ::  (l !HH) : una immensa
               roccia  isolata.,  delimitata da falesie,  con  la  pavte  :superiore  incap-
               pucciata di nuvole.  Le fotografie  di  Diantlws nt7Jicola sulle  roc·cie
               a  sud  est di  Capo  Grosso  ci  presentano  la  pianta come  noi  l 'n h-
               bi.amo  veduta  stùle  roccie  del  Libba.no  ;  Iberis  sempei'florens  :-~i
               trova  a.bbondante  snl  plateau  ca.lcat·c  di  Capo  Grosso;  E·rodù.tnl
               marit?'mum !li trova coni inato su  terreno  sabbioso. Potrebbe (larsi
               che queste comunanze avessero una radice più profond<L nel tempo,
               che  nou  i  collegamcoli  per  ponti  eli  terra  quaterna.ri  o  <•vcntual-
               mcntc  la  possibilità  di  trasporto  di  qu[.tJche  diss<.'minnlo  attra-
               verso  a  limitati  spazi  marini.  Però  una  pianta  come  E1·ocli7t?lt
               •tna?··it·imttm,  ad  es.,  può  benissimo  efoìsersi  Rposta.ta  su  uu  basi:io-
               fondo  emerso  durante  la  faRe  n.gcendcnte  oceanlca di  una  glaeia-
               zione.

                  Fra  le  piante  rare  di  Marottimo,  n.bbi.amo  tt·rLlasciato  di  par-
               lare di  Erica si<w.la c di  Periploca angusti/olia,  che pr<'ndia.mo  ora
               brevemente in considerazione.
                  L'area  di  distribuzione  di  Etica  sicula,  cosi  fr-ammentaria
               com'è  (Fig. 136),  è  dl  difficile  interpet1·azjone.  Frscni~R (1877)
               dice  che,  essendo  una  specie  localizzata  in  Sicilia  ad  occidente,
               deve  esservi  penetrata  appun to  da  ovest,  e  })l'Ospetta  l'ipotesi
               che essa fosse  un  tempo  pi~L diffusa  nell'Africa del  Nord.  Però  la
               StUL  localizzazioue a  Marettimo ed a  Monte Cofani,  che ap})artcn-
               gono al Continente sud  tirrcnico  del M1occnc meclio,  può a  nostro
               avviJ3o essere spiegata più semplicemente.  Poichò la specie sembra
               avere una origine mediterraneo-orientale (cfr.  HANSEN,  1950), essa
               potrebbe  essere  giunta  in  Sicilia  attraverso  alle  connessiolli  che
               questo  continente  ha  avuto  nel  Miocene  con  l'Egeide,  come  già
               si è detto per Dianthus mpicola, c come del resto lasciano supporre
               la,  sua  presenza  a  Cipro  e  nel  Libano.  Le  staziolli  Cirenaiche  sa-
   136   137   138   139   140   141   142   143   144   145   146